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Negli ultimi anni, molte aziende hanno iniziato a utilizzare sistemi di localizzazione GPS per monitorare la posizione dei propri dipendenti in tempo reale. Sebbene ciò possa essere utile per migliorare l’efficienza del lavoro e la sicurezza dei dipendenti, ci sono alcune preoccupazioni sulle conseguenze di questa tecnologia sui diritti dei lavoratori.
In particolare, una delle domande più frequenti che si pongono i dipendenti è: può il datore di lavoro utilizzare il GPS installato sull’auto aziendale per licenziare un lavoratore?
La risposta viene fornita da una recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Punti Salienti
Questa decisione è stata presa in seguito al ricorso di un dipendente portoghese che impugnava il suo licenziamento basato sui dati raccolti attraverso i dispositivi satellitari installati nella sua auto aziendale, considerandolo un illecito trattamento dei dati personali.
Il lavoratore era stato licenziato per due motivi. In primo luogo, l’azienda lo aveva sanzionato per aver aumentato le distanze percorse per scopi professionali al fine di nascondere le distanze percorse privatamente e per non aver rispettato le ore di lavoro prescritte. In secondo luogo, il richiedente era stato sanzionato per aver interferito con il funzionamento del GPS nei fine settimana.
Tuttavia, secondo il lavoratore, tale licenziamento avrebbe comportato la violazione dell’articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata) e dell’art. 6 (diritto a un giusto processo) della Convenzione dei Diritti dell’Uomo.
La Corte ha invece ritenuto legittimo il licenziamento perché le condizioni per la liceità dei controlli erano state rispettate.
Secondo la sentenza n. 26968 del 13.12.2022 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, il datore di lavoro può utilizzare il sistema di geolocalizzazione (GPS) installato sull’auto aziendale per licenziare il lavoratore, ma solo se l’ingerenza nella vita privata del dipendente è limitata e proporzionata.
Tuttavia, il datore di lavoro deve informare i dipendenti sul motivo dell’installazione del dispositivo e sulle conseguenze disciplinari in caso di condotte illecite.
Inoltre, i dati di geolocalizzazione possono essere utilizzati solo in maniera limitata e proporzionale rispetto allo scopo perseguito.
Nel caso trattato, si è ritenuto che il datore di lavoro avesse operato un corretto bilanciamento tra il diritto del lavoratore al rispetto della sua vita privata e il diritto del datore di lavoro ad assicurare la regolare gestione dell’azienda, tenendo conto dell’obiettivo legittimo perseguito dall’azienda, ovvero monitorare le spese aziendali.
In conclusione, se i sistemi di localizzazione GPS possono potenzialmente comportare uno strumento in grado di incidere sul diritto al rispetto della vita privata (art. 8 della Convenzione dei Diritti dell’Uomo), l’utilizzo proporzionato allo scopo e l’informazione preventiva ai lavoratori, rendono lecito l’utilizzo di tali strumenti anche ai fini sanzionatori e quindi, in questi casi, i dati del GPS posso essere utilizzati per licenziare il lavoratore.
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Nota bene
Il presente articolo ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale sulle ultime novità normative e giurisprudenziali relative ai temi trattatati dallo Studio Legale.
Di conseguenza, non costituisce un parere legale né può in alcun modo considerarsi come sostitutiva di una specifica consulenza legale.
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