L’invalido ha diritto ad andare prima in pensione?

Il lavoratore invalido può andare prima in pensione? Studio Legale Rosetta

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È lecito chiedersi se i lavoratori invalidi a causa della loro disabilità possano anticipare la loro uscita dal mondo del lavoro ed ottenere il pensionamento. La risposta è senz’altro positiva poiché il nostro ordinamento tutela questi soggetti che hanno una capacità lavorativa ridotta. Tuttavia non tutti i lavoratori invalidi possono accedere all’agevolazione. È necessario possedere diversi requisiti. Nell’articolo tutte le indicazioni utili.

Punti Salienti

Le forme di prepensionamento per invalidità civile

Attualmente il nostro ordinamento prevede diverse soluzioni per il prepensionamento che variano a seconda della riduzione della capacità lavorativa, dell’età, del fondo di previdenza a cui si è iscritti e degli anni di contribuzione e assicurazione:

  • La pensione anticipata di vecchiaia;
  • Maggiorazione dell’anzianità contributiva;
  • Ape sociale e lavoro precoce.

La pensione anticipata di vecchiaia

Il decreto legislativo 530 del 1992 (c.d. Decreto Amato) disciplina la pensione anticipata di vecchiaia.

I requisiti per poter accedere al beneficio sono:

  • Una invalidità civile non inferiore all’80% o essere non vedenti;
  • 60 anni di età per gli uomini (56 anni in caso di non vedenti);
  • 55 anni di età per le donne (51 anni in caso di non vedenti);
  • 20 anni di contributi (15 anni in alcune eccezioni previste dal decreto);

Dal 1° gennaio 2013 questi requisiti si adeguano alla stima di vita e pertanto dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2022 il limite di età è stato innalzato per gli uomini a 61 anni per gli uomini e per le donne a 56.

La pensione anticipata viene riconosciuta ai soli lavoratori iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dell’INPS (ad esclusione degli iscritti alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi) ed alle forme di previdenza sostitutive dell’Assicurazione generale obbligatoria stessa.

Sono esclusi pertanto i lavoratori dipendenti del settore pubblico ed i lavoratori autonomi.

Per poter ricevere l’assegno previdenziale è prevista una finestra mobile di 12 mesi che decorre dalla maturazione dei requisiti.

L’Inps ha rigettato la tua domanda?

Maggiorazione dell’anzianità contributiva

La legge 388 del 2000 consente ai lavoratori sordomuti, agli invalidi civili in misura superiore al 74%, agli invalidi di guerra, civili di guerra e gli invalidi per causa di servizio di richiedere ed ottenere per ogni anno di lavoro svolto, il beneficio di due mesi di contribuzione figurativa fino al limite massimo di cinque anni di contribuzione figurativa.

L’agevolazione spetta nel caso di attività alla dipendenze delle pubbliche amministrazioni o delle aziende private. Sono esclusi dal computo i contributi non collegati con l’attività lavorativa ovvero contribuzione volontaria, figurativa o derivante da riscatto.

Restano esclusi i lavoratori autonomi. 

L’ape sociale

Dal 1° maggio 2017 a legge n. 232/2016 ha introdotto l’Ape sociale ovvero un sussidio di accompagnamento alla pensione di vecchiaia riconosciuto ai lavoratori invalidi in misura pari o superiore al 74%, che consente di ottenere, a partire dal 63° anno di età.

L’APE sociale ha un valore pari all’importo della pensione maturata al momento dell’erogazione ed entro un limite massimo di € 1.500 lordi mensili. 

I requisiti per poter ottenere il sussidio sono:

  • Un’anzianità contributiva di almeno 30 anni. Per le donne il citato requisito contributivo è ridotto di un anno per ogni figlio entro un massimo di due anni (quindi può ridursi sino a 28 anni).

Ai fini del raggiungimento del requisito contributivo non conta la maggiorazione di cui all’articolo 80, co. 3 della legge n. 388/2000 appena citata.

Il lavoro precoce

Sempre la legge 232/2016 prevede una ulteriore modalità di accesso al prepensionamento attraverso il c.d. lavoro precoce.

Tale beneficio consente di pensionarsi anticipatamente a prescindere dall’età anagrafica al raggiungimento di 41 anni di contributi (sia per gli uomini che per le donne) purché abbiano maturato almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del compimento del 19° anno di età. 

Sia per l’APE sociale che per il lavoro precoce è necessario che i lavoratori siano iscritti o all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti o alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi oppure alla gestione separata e ai fondi sostitutivi ed esclusivi dell’AGO (pubblico impiego) a partire dal 1° maggio 2017. 

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Come ottenere i benefici

L’interessato deve presentare la domanda telematica all’Inps. In caso di diniego è possibile presentare ricorso al Comitato Provinciale Inps entro 90 giorni dalla comunicazione.

In caso di rigetto del ricorso amministrativo, ove ne ricorrano i presupposti, è possibile promuovere un giudizio innanzi al Giudice del Lavoro.

Il commento

Se pensi di essere in possesso dei requisiti per poter accedere alle prestazioni di cui abbiamo parlato nell’articolo o se hai ricevuto un provvedimento di diniego puoi rivolgerti al nostro studio per far valutare il tuo caso ed ottenere la soluzione più adatta alla tua situazione.  

Vuoi parlare con un esperto? Vuoi far valutare il tuo caso o avere maggiori informazioni? Scrivici qui.

Nota bene

Il presente articolo ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale sulle ultime novità normative e giurisprudenziali relative ai temi trattatati dallo Studio Legale. 
Di conseguenza, non costituisce un parere legale né può in alcun modo considerarsi come sostitutiva di una specifica consulenza legale. 

Photo by Ricardo Gomez Angel on Unsplash

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4 risposte

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