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Le prestazioni economiche erogate dall’Inail sono soggette a rivalutazioni periodiche, basate sulle variazioni dei prezzi al consumo accertate dall’Istat. I decreti 186/2021 e 188/2021 hanno previsto una rivalutazione extra approvata dal ministero del lavoro che ha indotto l’Inail ad aumentare le rendite.
Vediamo come.
Punti salienti
Tutte le prestazioni economiche relative ad infortunio sul lavoro e malattia professionale, per il settore industria, agricoltura, navigazione e in ambito domestico godranno degli aumenti previsti dalla rivalutazione Istat per due anni.
L’aumento della rendita ha particolare impatto sulle rendite dirette liquidate dal 25 luglio 2000, ovvero quelle erogate per menomazioni a partire dal 16% e quelle indirette liquidate entro il 24 luglio 2000, le rendite ai superstiti.
Nel primo caso l’aumento riguarderà solamente la quota patrimoniale.
Precisiamo che l’importo delle rendite dirette è dato da una quota di danno biologico e l’altra di quota patrimoniale.
Mentre per le rendite ai superstiti, oppure di rendite dirette, composte solo dalla quota patrimoniale, l’aumento dovuto alla rivalutazione riguarderà l’intero importo.
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La rivalutazione delle rendite Inail passa attraverso due fasi:
Nel caso concreto la rivalutazione attuale è del 4,9%.
Le rendite Inail saranno calcolate d’ufficio secondo gli importi retributivi indicati nella circolare 36 del 14 dicembre 2021.
Il pagamento avverrà con il rateo di rendita del mese di febbraio 2022 ed ha effetto retroattivo dal 1 gennaio 2021.
Per il settore industria il limite retributivo minimo sale ad € 17.448,90 rispetto ai precedenti € 16.636,20 e quello massimo ad € 32.405,1, rispetto ai precedenti € 30.895,80.
I medesimi limiti si applicano anche al personale del settore marittimo ad eccezione di:
Nel settore agricolo il calcolo della rendita per i lavoratori subordinati a tempo determinato è effettuato sulla retribuzione annua convenzionale di € 26.336,74 rispetto ai precedenti € 25.106,52 €; per i lavoratori a tempo indeterminato si applicano i limiti previsti per il settore industriale.
Per i lavoratori autonomi il calcolo della rendita è pari ad una retribuzione annua convenzionale di 17.448,9€ (rispetto ai 16.636,20€ precedenti).
Per il settore domestico il limite minimo è sempre di € 17.448,9€.
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Nota bene
Il presente articolo ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale sulle ultime novità normative e giurisprudenziali relative ai temi trattatati dallo Studio Legale.
Di conseguenza, non costituisce un parere legale né può in alcun modo considerarsi come sostitutiva di una specifica consulenza legale.
Photo by Markus Winkler on Unsplash
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