La disabilità dei minori - Studio Legale Rosetta

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Difficile da accettare ma purtroppo può accadere che anche neonati, bambini oppure ragazzi che non hanno ancora raggiunto la maggiore età non godano di buona salute.

Per questi soggetti particolarmente fragili la legge ha previsto delle specifiche misure per il loro sostegno e per quello delle loro famiglie.

In breve: In questo articolo parleremo dell’invalidità civile e dell’handicap dei minori. Spiegheremo quali tutele lo Stato prevede per questi soggetti e come ottenerle.

Punti salienti

L’invalidità civile dei minori

In più occasioni abbiamo visto che l’invalidità civile viene misurata con una percentuale. Per i minori invece l’invalidità civile non viene calcolata in punti percentuali ma vengono valutate le difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della loro età. 

Solo nel caso di minori superiori ai 15 anni l’invalidità viene espressa in percentuale ai soli fini dell’iscrizione alle liste di collocamento mirato se superano il 45%.

A tutela dell’invalidità civile dei minori e della loro disabilità la legge prevede diversi strumenti di cui di seguito vi offriamo una panoramica.

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L’indennità di frequenza

L’indennità di frequenza è prevista dall’art. 1 della legge 289/1990 e spetta ai minori di 18 anni riconosciuti invalidi con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della loro età nonché ai minori ipoacusici che presentino una perdita uditiva superiore ai 60 decibel nell’orecchio migliore nelle frequenze di 500, 1.000, 2.000 hertz. 

Oltre al requisito sanitario la legge prevede un requisito reddituale ed uno di tipo sociale: il limite di reddito personale annuo non deve essere superiore ad € 4.931,29 ed il minore deve frequentare corsi, scuole o cicli riabilitativi.  

Viene erogata mensilmente per 12 mesi per un importo di € 291,69. 

L’indennità di comunicazione

L’indennità di comunicazione spetta ai minori a cui sia stata riconosciuta una sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva (il periodo dell’età evolutiva si conclude col compimento del 12° anno di età).

  • Non è soggetta ad alcun limite di reddito;
  • Viene erogata mensilmente per 12 mesi per un importo di € 260,76.

L’indennità di accompagnamento dei minori

L’indennità di accompagnamento prevista dall’art. 1 della legge 18/1980 spetta anche ai minori invalidi totali con necessità di assistenza continua non essendo in grado di deambulare autonomamente senza l’aiuto di un accompagnatore o minori invalidi con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita.

  • Non è soggetta ad alcun limite di reddito;
  • Viene erogata mensilmente per 12 mesi per un importo di € 525,17.

L’indennità di accompagnamento per i ciechi assoluti

L’indennità di accompagnamento per i ciechi assoluti è prevista dalla legge 406/1968 e spetta anche ai minori invalidi riconosciuti ciechi assoluti per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.

  • Non è soggetta ad alcun limite di reddito;
  • Viene erogata mensilmente per 12 mesi per un importo di € 946,80.

Il collocamento mirato dei minori

La legge 68/1999 nasce con l’obiettivo di tutelare ed incoraggiare l’inserimento nel mondo del lavoro dei disabili attraverso l’iscrizione in liste speciali.

La normativa prevede la possibilità per gli invalidi civili in misura pari o superiore al 45% di una età compresa tra i 15 e 65 anni di iscriversi alle liste per il collocamento mirato al lavoro.

Si tratta dell’unica eccezione in cui l’invalidità civile dei minori di anni 18, in particolare dai 15 anni di età in su, viene espressa in percentuale.

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L’handicap dei minori

La legge 104/1992 tutela lo stato di handicap sia i soggetti di maggiore che di minore età.

Secondo l’art. 3 comma 1 della legge 104/1992 è persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione. Il comma 3 del medesimo articolo definisce l’handicap grave invece quando la minorazione, singola o plurima, riduca l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità.

Per approfondire tutti i benefici spettanti con il riconoscimento dell’handicap in favore dei minori vi invitiamo a leggere il nostro approfondimento: La legge 104/1992 e lo stato di handicap.

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Nota bene

Il presente articolo ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale sulle ultime novità normative e giurisprudenziali relative ai temi trattatati dallo Studio Legale. 
Di conseguenza, non costituisce un parere legale né può in alcun modo considerarsi come sostitutiva di una specifica consulenza legale. 

Photo by Tim Marshall on Unsplash

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