Quale percentuale serve per ottenere l’indennità di accompagnamento?

Quale percentuale serve per ottenere l’indennità di accompagnamento?

Share:

Indice

Introduzione

Quale percentuale serve per ottenere l’indennità di accompagnamento?

In questo articolo ti spiegheremo perché il riconoscimento dell’invalidità civile al 100% non basta e quando può essere riconosciuta questa indennità.

Quale percentuale serve per ottenere l’indennità di accompagnamento?

Che percentuale serve per ottenere l’indennità di accompagnamento?

Il richiedente deve ottenere il riconoscimento del 100% di invalidità civile. Questa percentuale rappresenta il massimo grado di invalidità, indicando una condizione di salute estremamente compromessa.

Tuttavia, il 100% di invalidità civile da solo non è sufficiente.

La concessione dell’indennità dipende anche dalla totale incapacità del richiedente nel compiere atti quotidiani della vita e dalla necessità di assistenza continua.

L’art. 1 della legge 18/1980 precisa che spetta l’indennità di accompagnamento a chi:

  • si trova nella impossibilità permanente di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore;
  • chi ha bisogno di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani di vita;

L’indennità di accompagnamento viene concessa nel caso di grave impedimento alla deambulazione, tanto grave da non potersi muovere autonomamente ma solo con l’aiuto di un accompagnatore.

Il deficit della deambulazione deve essere permanente ed assoluto non rileva un deficit della deambulazione compensabile, anche parzialmente, con ausili quali mezzi di appoggio, protesi o ortesi.

L’altra condizione, alternativa, per ottenere l’indennità di accompagnamento è la necessità di assistenza continua nel compiere gli atti quotidiani della vita.

A questo punto potresti pensare che l’indennità di accompagnamento spetti solo alle persone anziane. Ti invito a leggere il nostro approfondimento per comprendere meglio quali sono i requisiti per ottenerla e perché non si tratta di una prestazione per le sole persone anziane.

Cosa si intende per atti quotidiani della vita

Secondo il Ministero della Salute per atti quotidiani della vita

sono da intendere quelle azioni elementari che espleta quotidianamente un soggetto normale di corrispondente età e che rendono il disabile, che non è in grado di compierle, bisognevole di assistenza.
Rientrano in quest’ambito un insieme di azioni elementari e anche relativamente più complesse non legate a funzioni lavorative, dirette al soddisfacimento di quel minimo di esigenze medie di vita rapportabili ad un individuo normale di età corrispondente, tali da consentire ai soggetti non autosufficienti, condizioni esistenziali compatibili con la dignità della persona umana
.

In ogni caso si distingue fra atti elementari e atti strumentali della vita quotidiana.

Sono atti elementari della vita quotidiana la capacità di:

  • fare il bagno (ricevere assistenza nel lavare non più di una parte del corpo); vestirsi (escluso l’allacciarsi le scarpe);
  • utilizzare il gabinetto (recarvisi con ausili, pulirsi e rivestirsi da solo);
  • mobilità (alzarsi e sedersi sulla sedia senza appoggiarsi, usare il bastone);
  • continenza (controllo completo di feci ed urine);
  • alimentazione (escluso il tagliare la carne).

Sono atti strumentali della vita quotidiana la capacità di:

  • di usare il telefono;
  • di fare acquisti e gestire il denaro;
  • di preparare il cibo;
  • di governare la casa, di cambiare la biancheria;
  • di usare i mezzi di trasporto;
  • di essere responsabili nell’uso dei farmaci;
  • di essere capaci di maneggiare il denaro.

La sentenza 24980/2022 della Corte di Cassazione

Sul tema è importante menzionare una recente sentenza con cui la Cassazione ha ribadito un principio di diritto già esplicitato nella propria ordinanza n. 11432/2017.

Secondo la Cassazione, ai fini del riconoscimento dell’indennità di accompagnamento ciò che conta non è solo la percentuale di invalidità, ma anche e soprattutto la valutazione dell’autonomia funzionale di un soggetto.

In relazione a questo principio, possono beneficiare dell’indennità di accompagnamento tutti i soggetti affetti da malattie psichiche che, anche se capaci di svolgere gli elementari atti della vita quotidiana, necessitano della presenza costante di un accompagnatore in ragione di gravi disturbi della sfera intellettiva e cognitiva che non gli consente di autodeterminarsi per salvaguardare la propria salute e la propria dignità personale senza porre in pericolo sé o gli altri.


Pertanto la capacità di compiere gli atti quotidiani giornalieri deve intendersi non solo in senso fisico, cioè come mera idoneità ad eseguire in senso materiale detti atti, ma anche come capacità di intenderne il significato, la portata, la loro importanza anche ai fini della salvaguardia della propria condizione psicofisica.

Conclusioni: che percentuale serve per ottenere l’indennità di accompagnamento?

Ai fini del riconoscimento dell’indennità di accompagnamento ciò che conta non è solo la percentuale di invalidità che non può comunque essere inferiore al 100% ma anche e soprattutto la valutazione dell’autonomia funzionale di un soggetto che se non è in grado di autodeterminarsi avrà diritto a questo importante beneficio.

Se l’articolo ti è piaciuto o ti è stato utile, faccelo sapere premendo sull’icona del like scorrendo in basso.

Vuoi parlare con un esperto? Vuoi far valutare il tuo caso o avere maggiori informazioni? Scrivici qui.

Se vuoi saperne di più su questo tema, segui lo Studio Legale Rosetta su Instagram, Facebook e YouTube. Potrai scoprire molti altri esempi e informazioni utili riguardanti l’indennità di accompagnamento.

Seguici anche sui social

Se vuoi leggere ulteriori nostri articoli li trovi qui

SHARE

Logo Studio Legale Rosetta

Newsletter

Iscriviti alla newsletter per rimanere sempre aggiornato

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Studio Legale Rosetta Chat
Invia su WhatsApp

Per le imprese

Per i privati

Per le no profit

Per avvocati e consulenti del lavoro

Per i pratonati

Per l'organizzazione di convegni o eventi formativi

Servizi e Collaborazioni

Iscriviti alla nostra newsletter

per rimanere sempre aggiornato su casi e tematiche