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Home Dizionario lavoro

Quali sono i diritti della Badante in caso di morte dell’anziano datore di lavoro

Antonio Rosetta by Antonio Rosetta
Settembre 15, 2021
in Dizionario lavoro
Reading Time: 4 mins read
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Morte del datore di lavoro, i diritti della badante - Studio Legale Rosetta

In caso di morte dell’anziano datore di lavoro, a chi si deve rivolgere la Badante/Colf?

Se il/la badante conviveva col datore di lavoro deve lasciare subito la casa o avrà diritto a restarci per il tempo necessario a trovare una nuova sistemazione?

In breve

Nel presente articolo verranno fornite le indicazioni utili per la tutela sia dei badanti che degli eredi dell’anziano datore di lavoro.

Indice

  • La Badante ha diritto di continuare a vivere nella casa dell’assistito dopo la morte?
  • La badante va licenziata o non è necessario?
  • Cosa deve essere riconosciuto alla badante in caso di morte del datore di lavoro?
  • Il Commento

La Badante ha diritto di continuare a vivere nella casa dell’assistito dopo la morte?

Le badanti hanno diritto a rimanere nell’appartamento dove lavorava e prestava assistenza per tutta la durata del preavviso. 

Il preavviso varierà in base all’anzianità lavorativa ed ai turni di lavoro della badante.

Se la badante aveva turni di lavoro meno di 25 ore settimanali: 

  • Se avrà lavorato per un lasso di tempo pari o inferiore ai 2 anni, avrà diritto a 8 giorni di preavviso;
  •  Se avrà lavorato per un lasso di tempo superiore ai 2 anni, avrà diritto a 15 giorni di preavviso.

Se la badante aveva turni di lavoro pari o superiori a 25 ore settimanali: 

  • Se avrà lavorato per un lasso di tempo pari o inferiore ai 5 anni, avrà diritto a 15 giorni di preavviso;
  •  Se avrà lavorato per un lasso di tempo superiore ai 5 anni, avrà diritto a 30 giorni di preavviso.

Si consiglia in ogni caso di verificare eventuali diverse previsioni o modifiche del CCNL.

Pertanto, decorso il periodo di preavviso la badante dovrà rilasciare l’immobile.

La badante va licenziata o non è necessario?

Il datore deve comunicare per iscritto il licenziamento della badante. I licenziamenti orali sono infatti considerati inesistenti.

Inoltre, comunicare per iscritto il licenziamento è nell’interesse di entrambe le parti, dato che è dalla data di comunicazione del licenziamento che si potranno conteggiare i giorni di preavviso.

Il datore di lavoro è agevolato dal non dover motivare il licenziamento.

Infatti, trattandosi di rapporto di lavoro domestico, il licenziamento della bandante, può essere concluso ad nutum (quindi senza una specifica motivazione).

Tale previsione nasce dalla caratteristica propria di tale lavoro, che si presta usualmente presso l’abitazione del datore di lavoro o dei suoi eredi.

Cosa deve essere riconosciuto alla badante in caso di morte del datore di lavoro?

La Badante ha diritto:

  1. Al preavviso o al pagamento di un’indennità sostitutiva;
  2. Al pagamento dell’ultima mensilità lavorata;
  3. Al pagamento della tredicesima (non la 14ma non essendo prevista), alle ferie ed ai permessi non usufruiti.

Il Commento

Nel rapporto di lavoro domestico, gli eredi sono tenuti a tutte quelle accortezze tipiche del datore di lavoro.

Infatti, in assenza del rispetto di tali compiti la badante avrà diritto di agire per il pagamento di quanto dovuto.

La badante dovrà comunque fare attenzione ad individuare correttamente gli eredi del datore di lavoro e ad affidarsi a dei professionisti in tale ambito.

Non mancano infatti sentenze di rigetto di azioni formulate da badanti che avevano fatto causa al figlio/figlia del datore di lavoro per poi scoprire che quest’ultimi in realtà non avevano accettato l’eredità.

In ogni caso, si ricorda che è stato istituito un fondo presso l’INPS per garantire i lavoratori a fronte del mancato pagamento del TFR e delle ultime 3 mensilità.

Vuoi parlare con un esperto di diritto del lavoro o di class action? Vuoi parlarci del tuo caso o avere maggiori informazioni?

Avvertenze

Il presente articolo ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale sulle ultime novità normative e giurisprudenziali relative ai temi trattatati dallo Studio Legale. 
Di conseguenza, non costituisce un parere legale né può in alcun modo considerarsi come sostitutiva di una specifica consulenza legale. 

Photo by Dominik Lange on Unsplash

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Antonio Rosetta

Antonio Rosetta

Antonio è un Avvocato specializzato in diritto del lavoro ed in diritto civile. Scrive di class action, prove digitali ed approfondisce i temi legali all'evoluzione del mondo del lavoro.

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