Sul FattoQuotidiano un’inchiesta sul lavoro sottopagato che appare non risparmiare nessuna categoria di lavoratori. Ma come tutelarsi in caso di lavoro sottopagato?
In breve: In questo articolo, il lettore avrà la possibilità di comprendere come far verificare se i propri compensi siano davvero parametrati alle proprie mansioni.
Punti salienti
Il “lavoro sottopagato” si verifica quanto un lavoratore viene pagato in modo non adeguato rispetto alla quantità e qualità del lavoro svolto.
Spesso si rivolgono allo studio legale lavoratori assunti per determinate mansioni, come indicate nel contratto, poi invece chiamati a svolgere compiti ulteriori e più complessi.
È bene sin da subito chiarire che il datore di lavoro ha diritto a richiedere lo svolgimento di mansioni più complesse rispetto a quelle inizialmente pattuite. Tuttavia, ciò può accadere solo a specifiche condizioni.
Al potere del datore di lavoro di chiedere lo svolgimento di mansioni superiori (c.d. ius variandi) fa da contraltare il diritto del lavoratore ad ottenere una maggiore retribuzione.
L’art. 2103 comma 7 c.c. prevede, infatti, che nel caso in cui al dipendente vengano assegnate mansioni superiori
il lavoratore ha diritto al trattamento corrispondente all’attività svolta e l’assegnazione diviene definitiva, salvo diversa volontà del lavoratore, ove la medesima non abbia avuto luogo per ragioni sostitutive di altro lavoratore in servizio, dopo il periodo fissato dai contratti collettivi o, in mancanza, dopo sei mesi continuativi.
Ciò sta a significare, principalmente, che allo svolgere mansioni superiori segue, sin da subito, il diritto ad ottenere una retribuzione superiore.
Ma non è tutto, qualora il vostro capo vi chieda di svolgere mansioni superiori in maniera continuativa (o anche frazionata ma costante) allora potreste avere diritto, in via definitiva, ad un superiore inquadramento contrattuale.
Ciò è possibile al ricorrere di specifiche circostanze:
Sorge spontaneo, allora, domandarsi come capire quando si stiano svolgendo mansioni superiori.
Iscriviti alla newsletter per rimanere sempre aggiornato
Ebbene la risposta va ricercata nel contratto collettivo (CCNL) applicato dal datore di lavoro e richiamato nella lettera di assunzione di cui dovreste avere una copia (se non l’avete potete richiederla al vostro datore).
Una volta procurata una copia del CCNL dovrete esaminare con attenzione le declaratorie dei vari livelli contrattuali previsti. Se le mansioni che vi sono richieste rientrano in un livello contrattuale superiore, allora potreste rivendicare una maggiore retribuzione.
Pertanto, se si ritiene di essere stati sottopagati il consiglio è di rivolgersi ad un Consulente del lavoro o ad Avvocato specializzato in diritto del lavoro. In alternativa, qualora si abbia aderito ad una specifica sigla sindacale, prendere contatto con quest’ultima.
Vuoi parlare con un esperto? Vuoi far valutare il tuo caso o avere maggiori informazioni? Scrivici qui.
Nota bene
Il presente articolo ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale sulle ultime novità normative e giurisprudenziali relative ai temi trattatati dallo Studio Legale.
Di conseguenza, non costituisce un parere legale né può in alcun modo considerarsi come sostitutiva di una specifica consulenza legale.
Photo by Annie Spratt on Unsplash
Lo Studio Legale Rosetta è un punto di riferimento nella tutela del lavoro e della invalidità. Il nostro gruppo di professionisti è in grado di assicurarti un servizio legale accessibile e di alto livello.
2 risposte