Gli invalidi parziali senza assegno se lavorano. Ingiustizia civile?

Gli invalidi parziali senza assegno se lavorano. Ingiustizia civile? - Studio Legale Rosetta

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Sul Sole24ore si parla dei possibili interventi del Governo, volti a limitare la scelta dell’INPS che, recepimento alcune pronunce della Corte di Cassazione, intende bloccare l’erogazione dell’assegno per gli invalidi parziali, se percepenti un reddito da lavoro. Diverse associazioni nazionali hanno scritto un appello comune per denunciare le conseguenze sociali.

In breve: In questo articolo spiegheremo quali sono le ragioni della contestazione alla scelta dell’INPS di limitare l’erogazione degli assegni per gli invalidi parziali.

Punti salienti

L’assegno di invalidità civile

L’assegno di invalidità civile è una provvidenza economica erogata mensilmente ai soggetti riconosciuti mutilati o invalidi civili, tra i 18 e i 67 anni, nei cui confronti sia accertata una invalidità civile ricompresa tra il 74% ed il 99%. 

Oltre al requisito sanitario, la legge prevede che i soggetti beneficiari posseggano un reddito annuo non superiore ad € 4.931,29.

Nel 2021 il valore mensile dell’assegno è di 287,09€. 

La normativa originaria prevedeva l’obbligo di iscrizione nelle liste del collocamento mirato, nel 2007 è stato soppresso tale vincolo ma mantenuto il requisito della inattività lavorativa.

L’Inps ha rigettato la tua domanda?

Il requisito della inattività lavorativa per l’erogazione dell’assegno

Ora, più volte la Corte di Cassazione si è espressa sul requisito dell’inattività lavorativa, affermando che

il mancato svolgimento dell’attività lavorativa integra non già una mera condizione di erogabilità della prestazione ma, al pari del requisito sanitario, un elemento costitutivo del diritto alla prestazione assistenziale. 

Pertanto, sulla base di tale consolidata giurisprudenza di legittimità, l’Inps con il messaggio 3495/2021 pubblicato il 14 ottobre ha chiarito che l’assegno mensile di assistenza di cui all’art. 13 della legge 118/1971 sarà riconosciuta e potrà essere liquidata solo nel caso in cui risulti l’inattività lavorativa del soggetto beneficiario, a prescindere dal reddito ricavato, anche se inferiore al limite dei 4.931,29 euro.

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Il commento

C’è da chiedersi quali e quante saranno le conseguenze di queste nuove disposizioni e se l’esclusione dall’assegno mensile di assistenza agli invalidi civili parziali che lavorano rispettando il limite di reddito non sia una vera e propria ingiustizia sociale.

Molte sono le associazioni di disabili attualmente in rivolta contro le nuove disposizioni dell’Inps tanto da richiedere l’intervento dello Stato. Dato che escludere i disabili dal mondo del lavoro non fa altro che contribuire alla loro emarginazione anziché integrarli.

Pare che in sede di conversione del DL fiscale sarà proposto un emendamento che consentirà agli invalidi civili di continuare a percepire l’assegno pur lavorando nei limiti di reddito stabiliti. Si tornerà a scrivere su questo tema non appena intervengano le modifiche legislative che, si confida, sia quanto più corrispondente ai canoni di ragionevolezza.

Vuoi parlare con un esperto? Vuoi far valutare il tuo caso o avere maggiori informazioni? Scrivici qui.

Nota bene

Il presente articolo ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale sulle ultime novità normative e giurisprudenziali relative ai temi trattatati dallo Studio Legale. 
Di conseguenza, non costituisce un parere legale né può in alcun modo considerarsi come sostitutiva di una specifica consulenza legale. 

Photo by Sigmund on Unsplash

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7 risposte

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