Il contratto di apprendistato è una delle tipologie di contratto di lavoro previste dalla legge e maggiormente utilizzate.
Vediamo allora quali sono le principali caratteristiche di questo contratto.
Anzitutto dobbiamo premettere che sono previste tre diverse tipologie di contratto di apprendistato:
La forma più diffusa di apprendistato è certamente quello professionalizzante. Di seguito i suoi aspetti essenziali.
Punti salienti
Possono essere assunti con apprendistato professionalizzante giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni. Unica eccezione a questa regola vale per le persone disoccupate. Infatti, è possibile assumere come apprendista anche la persona disoccupata che abbia più di 29 anni.
Il contratto di apprendistato è particolarmente conveniente per le aziende perché consente loro di assumere lavoratori risparmiando sul costo della loro retribuzione, per i motivi che vedremo subito di seguito. Inoltre, le aziende che assumono apprendisti possono beneficiare di importanti agevolazioni fiscali.
La durata del contratto di apprendistato professionalizzante varia in base al CCNL applicato dal datore di lavoro. In ogni caso, non può avere una durata inferiore a 6 mesi e superiore ai 3 anni. Unica eccezione, le professioni del settore artigiano per cui l’apprendistato può durare fino a 5 anni.
Questa è una delle domande più ricorrenti tra i lavoratori cui viene proposto un contratto di apprendistato.
Non è possibile indicare una somma precisa perché, naturalmente, l’importo varierà in base al lavoro proposto e alle scelte dell’azienda. Tuttavia, la regola fissa da tenere in considerazione è la seguente.
L’apprendista può essere contrattualmente retribuito fino a due livelli inferiori rispetto al livello di destinazione finale.
Facciamo un esempio.
Il contratto di apprendistato, di durata triennale, prevede che l’apprendista venga assunto per svolgere mansioni previste dal 4° livello del CCNL applicato in azienda.
Ecco spiegato l’importante risparmio sul costo del lavoro per l’azienda.
Iscriviti alla newsletter per rimanere sempre aggiornato
Altro elemento di fondamentale importanza nella scelta di questa tipologia contrattuale è il possibile esito del rapporto di lavoro al termine dell’apprendistato.
Seppure considerato sin dal primo giorno di lavoro un contratto a tempo indeterminato, la legge consente alle parti – sia all’azienda che all’apprendista – di recedere liberamente dal rapporto di lavoro una volta terminato il periodo di apprendistato.
Ciò significa che, al termine (nella maggior parte dei casi) dei tre anni di apprendistato, il datore di lavoro potrebbe decidere, senza dover fornire alcuna giustificazione, di non continuare il rapporto di lavoro con l’apprendista.
Diversamente, se al termine del contratto di apprendistato nessuna delle due parti recede, il rapporto prosegue nelle forme ordinarie di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Se l’articolo ti è piaciuto o ti è stato utile, faccelo sapere premendo sull’icona del cuore.
Vuoi parlare con un esperto? Vuoi far valutare il tuo caso o avere maggiori informazioni? Scrivici qui.
Nota bene
Il presente articolo ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale sulle ultime novità normative e giurisprudenziali relative ai temi trattatati dallo Studio Legale.
Di conseguenza, non costituisce un parere legale né può in alcun modo considerarsi come sostitutiva di una specifica consulenza legale.
Photo by ThisisEngineering RAEng on Unsplash
Lo Studio Legale Rosetta è un punto di riferimento nella tutela del lavoro e della invalidità. Il nostro gruppo di professionisti è in grado di assicurarti un servizio legale accessibile e di alto livello.
10 risposte