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Il datore di lavoro deve svolgere periodicamente visite di controllo sui lavoratori al fine di preservarne lo stato di salute.
Ma i lavoratori possono liberamente rifiutare di sottoporsi alla visita di controllo?
Sul punto è intervenuta una recente pronuncia della Corte di Cassazione secondo cui l’ingiustificato rifiuto del lavoratore rappresenta una forma di insubordinazione, e come tale è sanzionabile dal datore di lavoro.
Punti Salienti
Anzitutto è bene ricordare che le visite mediche periodiche, svolte dal medico competente dell’azienda, sono volte a verificare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione che questi svolgono, o saranno chiamati a svolgere.
Le visite di controllo, infatti, oltre che periodicamente, devono essere svolte anche prima dell’inizio dell’attività lavorativa e prima che il lavoratore venga assegnato a nuove mansioni.
Il medico competente, sulla base delle risultanze della visita medica, esprime uno dei seguenti giudizi sul lavoratore:
Qualora il lavoratore non condivida il giudizio del medico, potrà contestarlo.
Una lavoratrice veniva licenziata per giusta causa per essersi rifiutata, per ben due volte, di sottoporsi alla visita medica di controllo volta a verificare l’idoneità alle nuove mansioni richieste dal datore di lavoro.
La lavoratrice impugnava il licenziamento sostenendo che il suo rifiuto era legittimo in quanto le nuove mansioni richieste dal datore di lavoro erano inferiori a quelle attualmente svolte.
La Corte d’Appello di Bologna, riformando la decisione del Tribunale, riconosceva la legittimità del licenziamento.
La lavoratrice ricorreva quindi in Cassazione.
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La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 26199 del 6 settembre 2022 confermava la decisione della Corte d’Appello.
In particolare, i giudici evidenziavano come la visita medica in ipotesi di cambio delle mansioni sia un obbligo previsto per legge in capo al datore di lavoro. Al tempo stesso, quindi, il lavoratore non potrà liberamente rifiutare di sottoporsi alla visita solo per evitare un demansionamento che ritiene illegittimo.
Pertanto, secondo la Cassazione, il lavoratore avrebbe dovuto sottoporsi alla visita medica e, solo una volta assegnato alle nuove mansioni, contestare il demansionamento subito.
Al contrario, rifiutando di sottoporsi alla visita medica, il lavoratore ha compiuto una grave insubordinazione verso il datore di lavoro il cui licenziamento risulta, pertanto, legittimo.
Alla luce di quanto visto il lavoratore, salvo sussista un giustificato motivo, è obbligato a sottoporsi alle visite mediche di controllo.
Queste, infatti, essendo un obbligo per il datore di lavoro, rappresentano altrettanto per il lavoratore.
L’ingiustificato rifiuto del dipendente, quindi, sarà sanzionabile dal datore di lavoro, che potrebbe anche giungere a licenziarlo.
In conclusione, se sei chiamato a svolgere una visita di controllo e temi che il medico competente possa ritenerti non più idoneo, dovrai comunque sottoporti alla visita medica. Solo una volta ottenuto il giudizio del medico, potrai legittimamente contestarlo avvalendoti dell’aiuto di un legale o del sindacato.
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Nota bene
Il presente articolo ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale sulle ultime novità normative e giurisprudenziali relative ai temi trattatati dallo Studio Legale.
Di conseguenza, non costituisce un parere legale né può in alcun modo considerarsi come sostitutiva di una specifica consulenza legale.
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