Share:
Sul quotidiano “FanPage” dell’11 febbraio 2023 l’ultima indagine condotta dall’Inapp (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche) rivela che in Italia un dipendente su sei fa straordinari non pagati.
Questo dato è molto preoccupante e ci offre la possibilità di approfondire il tema degli straordinari.
Punti Salienti
Secondo l’indagine, il 60% dei lavoratori fa straordinari, ma il 15,9% di questi non viene retribuito.
Inoltre, più del 20% dei lavoratori non può chiedere un permesso di lavoro per motivi personali. Questo significa che molte persone sono costrette a lavorare più del dovuto, senza però ricevere alcuna compensazione.
La situazione è ancora più critica per le donne, che rappresentano il 54,1% dei lavoratori che fanno straordinari.
Il lavoro straordinario si riferisce alle ore di lavoro prestato oltre il normale orario di lavoro, che nella maggior parte dei casi è di 40 ore settimanali. Il lavoro straordinario, dunque, è quello prestato oltre la 40° ora. La regola generale prevede che per l’esecuzione di ore di lavoro straordinario vi sia un accordo tra datore e lavoratore.
Solo in specifiche ipotesi il datore potrà chiedere ore di straordinario in via unilaterale, cioè senza il consenso del lavoratore. Ciò può accadere, ad esempio, nel caso ricorra uno dei motivi previsti dal ccnl applicato in azienda.
È importante notare che, anche quando obbligatorio, il lavoro straordinario non deve portare ad un superamento, di media, di 48 ore settimanali di lavoro. Inoltre, è previsto anche un limite massimo annuale di 250 ore di straordinario. È bene sottolineare poi che le ore di lavoro straordinario non solo devono essere pagate di più rispetto alle ore di lavoro ordinario, ma devono anche essere computate a parte in busta paga, così da consentire al lavoratore di individuare il numero di ore di straordinario svolte nel mese e il relativo importo pagato.
Nel caso in cui gli straordinari siano stati inseriti in busta paga, il percorso per recuperarli risulterà agevole, poiché si potrà dimostrare l’esistenza di ore non pagate. Rivolgendosi ad un avvocato, quindi, questi potrà utilizzare il documento per chiedere l’emissione di un decreto ingiuntivo nei confronti del datore di lavoro.
La situazione è più complicata quando le ore extra non vengono segnate in busta paga, in tal caso sarà necessario recuperare delle prove come messaggi, email o testimonianze di colleghi di lavoro, per instaurare un giudizio nei confronti del datore di lavoro.
Se l’articolo ti è piaciuto o ti è stato utile, faccelo sapere premendo sull’icona del cuore.
Vuoi parlare con un esperto? Vuoi far valutare il tuo caso o avere maggiori informazioni? Scrivici qui.
Nota bene
Il presente articolo ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale sulle ultime novità normative e giurisprudenziali relative ai temi trattatati dallo Studio Legale.
Di conseguenza, non costituisce un parere legale né può in alcun modo considerarsi come sostitutiva di una specifica consulenza legale.
Foto di Heather Zabriskie su Unsplash
Lo Studio Legale Rosetta è un punto di riferimento nella tutela del lavoro e della invalidità. Il nostro gruppo di professionisti è in grado di assicurarti un servizio legale accessibile e di alto livello.
© Copyright 2024 Studio Legale Rosetta
P. Iva 11891371004
7 risposte