La disciplina delle mansioni

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La lettera di una lettrice pubblicata sul “gazzettino.it” lo scorso 24 marzo ci offre l’opportunità di trattare il tema delle mansioni assegnate al lavoratore.

Infatti, la storia di Daniela – commessa in un negozio di abbigliamento – è solo uno dei tanti esempi in cui i datori di lavoro non rispettano le mansioni previste dall’articolo 2013 del Codice Civile, secondo cui il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per cui è stato assunto.

Punti Salienti

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La notizia

Daniela, un’addetta alle vendite di 47 anni, racconta la sua esperienza lavorativa in un negozio di abbigliamento. Nonostante avesse visto la boutique come una buona opportunità, si è presto resa conto dell’atteggiamento irrispettoso dei titolari, che le assegnavano mansioni extra come preparare il caffè o fare la guardia alla macchina di una cliente. Dopo soli due mesi, quindi, Daniela si è vista costretta a lasciare il posto di lavoro ma al tempo stesso, invita i datori di lavoro a farsi un esame di coscienza, a non dare sempre la colpa al reddito di cittadinanza se i lavoratori rifiutano certi impieghi.

La disciplina delle mansioni

L’art. 2103 Codice Civile stabilisce che il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto, oppure a quelle corrispondenti all’inquadramento superiore che abbia successivamente acquisito.

Ciò sta a significare, in altri termini, che il datore di lavoro può chiedere al dipendente di svolgere solamente le mansioni previste nella lettera di assunzione.

Mansioni diverse, che non rientrino tra quelle per cui si è stati assunti – o comunque non rientranti nel medesimo livello e categoria legale – non dovrebbero essere richieste dal datore di lavoro e, allo stesso tempo, potrebbero essere rifiutate dal dipendente.

Può poi verificarsi che il datore di lavoro chieda al dipendente di svolgere mansioni più complesse rispetto a quelle per cui è stato inizialmente assunto.

In tal caso, il dipendente ha diritto ad ottenere una retribuzione più alta e, in specifiche circostanze, il passaggio ad un livello contrattuale superiore.

Sorge spontaneo, allora, domandarsi come capire quando si stanno svolgendo mansioni superiori.

La risposta va ricercata nel contratto collettivo (CCNL) applicato dal datore di lavoro e richiamato nella lettera di assunzione.

Nel CCNL devono essere esaminate con attenzione le declaratorie dei vari livelli contrattuali.

Se le mansioni che si stanno svolgendo rientrano in un livello superiore, allora si potrebbe rivendicare una maggiore retribuzione.  

Conclusioni

In conclusione, l’articolo 2103 del Codice Civile stabilisce che il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto. Tuttavia, come dimostrato dalla storia di Daniela, ci sono ancora datori di lavoro che non rispettano questa regola e assegnano ai propri dipendenti mansioni extra. È importante quindi che i dipendenti conoscano i propri diritti e siano informati sulle mansioni previste nel proprio contratto di lavoro. Inoltre, se le mansioni svolte sono più complesse di quelle previste nella lettera di assunzione, il dipendente potrebbe avere diritto ad una maggiore retribuzione.

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Nota bene

Il presente articolo ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale sulle ultime novità normative e giurisprudenziali relative ai temi trattatati dallo Studio Legale. 
Di conseguenza, non costituisce un parere legale né può in alcun modo considerarsi come sostitutiva di una specifica consulenza legale. 

Foto di Juli Kosolapova su Unsplash

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4 risposte

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