Si può guidare con l’indennità di accompagnamento?

Si può guidare con l’indennità di accompagnamento?

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Molto spesso ci viene chiesto se col riconoscimento dell’indennità di accompagnamento si rischi di perdere la patente. A chiarire la vicenda interviene il Ministero del lavoro, con una nota informativa molto utile.

In breve: il Ministero del lavoro chiarisce che non vi è alcun automatico limite alla guida per i beneficiari dell’indennità di accompagnamento.

Punti salienti

Che cos’è l’indennità di accompagnamento?

Come precisato nel precedente articolo indennità di accompagnamento. Requisiti ed esclusioni, si tratta di una prestazione economica di natura assistenziale istituita con la legge n. 18 dell’11 febbraio 1980.

Tale indennità è prevista in favore dei soggetti che si trovino nell’impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o che, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, abbisognano di un’assistenza continua.

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La nota del Ministero del lavoro. Si può guidare con l’indennità di accompagnamento?

Con la nota del 21 marzo 2016, il Ministero del lavoro indica delle importanti ed utili precisazioni su tale argomento. Secondo il Ministero, la limitazione alla guida non può mai essere determinata dall’erogazione del beneficio economico in sé, ma dalla patologia in esame.

Pertanto, non è possibile ipotizzare automatismi, ma bisognerà verificare di volta in volta, in base alle effettive possibili limitazioni alla guida in sicurezza.

Nella nota del Ministero del lavoro si legge che il discrimine è la guida in condizioni di sicurezza per sé e per gli altri: 

se la patologia della persona richiedente la patente di guida, pur beneficiaria dell’indennità di accompagnamento, è tale da consentire la possibilità di una guida in condizioni di sicurezza per sé e per gli altri, la patente potrà essere concessa o rinnovata.

Min. Lavoro, nota del 21.03.2016

Conclusioni

Nel motivare la possibilità di guidare con l’indennità di accompagnamento, il Ministero del Lavoro precisa che si dovrà sempre verificare la patologia che ha motivato il diritto all’indennità di accompagnamento. Quando la patologia, sulla base sempre di valutazioni ad personam, permetta una guida in condizioni di sicurezza per sé e per gli altri, si potrà conservare la patente. 

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Nota bene

Il presente articolo ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale sulle ultime novità normative e giurisprudenziali relative ai temi trattatati dallo Studio Legale. 
Di conseguenza, non costituisce un parere legale né può in alcun modo considerarsi come sostitutiva di una specifica consulenza legale. 

Photo by Chethan KVS on Unsplash

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