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La retribuzione durante il periodo di malattia diminuisce?
Facciamo chiarezza e forniamo alcuni esempi.
Il lavoratore in malattia ha diritto alla conservazione del posto di lavoro per tutta la durata del c.d. periodo di comporto, ne abbiamo già parlato nel nostro precedente articolo “il periodo di comporto”.
Si tratta evidentemente di una garanzia particolarmente importante per i lavoratori dipendenti che si debbano assentare a causa del proprio stato di salute.
Tuttavia, ciò non esclude una preoccupazione ricorrente in questi casi: la retribuzione diminuisce durante la malattia?
Anzitutto, va compreso che durante il periodo di malattia è previsto il pagamento di una indennità da parte dell’INPS con i seguenti criteri:
Dal 4° al 20° giorno di malattia l’INPS paga il 50% della retribuzione media riconosciuta al dipendente;
Dal 21° giorno in poi l’INPS paga il 66,6% della retribuzione media riconosciuta al dipendente.
Questa indennità sarà corrisposta tramite la busta paga elaborata dal datore di lavoro alle normali scadenze stabilite dal CCNL.
Come si vede la legge non prevede un’indennità per i primi tre giorni di malattia. Tuttavia, nella maggior parte dei CCNL, è previsto che i primi 3 giorni di malattia vengano pagati al 100% dal datore di lavoro.
Non solo, gli stessi CCNL possono prevedere anche un’integrazione all’indennità prevista dall’INPS per i successivi giorni di malattia.
Ciò è previsto, ad esempio, dall’art. 187 del CCNL Commercio – Confcommercio secondo cui
“Durante il periodo di malattia, previsto dall’articolo precedente, il lavoratore avrà diritto, alle normali scadenze dei periodi di paga ad una integrazione dell’indennità a carico dell’Inps da corrispondersi dal datore di lavoro, a suo carico, in modo da raggiungere complessivamente le seguenti misure: 100% (cento per cento) per primi tre giorni (periodo di carenza); 75% (settantacinque per cento) per i giorni dal 4° al 20°; 100% (cento per cento) per i giorni dal 21° in poi”
Pertanto, per sapere se la propria retribuzione diminuisce durante la malattia è necessario verificare il CCNL applicato al rapporto di lavoro.
Nel caso di lavoratori dipendenti a cui viene applicato il CCNL commercio – Confcommercio, la retribuzione diminuirà del 25% solamente per i giorni compresi tra il 4° e il 20°.
L’indennità di malattia pagata dall’INPS (ma anticipata dal datore di lavoro in busta paga) non è però per tutti.
Tra le categorie escluse ci sono i dirigenti e i lavoratori domestici come colf e badanti.
Per i dirigenti vi sono però tutele previste dai CCNL di categoria.
Ad esempio, l’art. 18 del CCNL “Dirigenti Commercio” prevede che “In caso di malattia o di infortunio non dipendente da cause di servizio, il datore di lavoro conserverà al dirigente non in prova il posto per un periodo di dodici mesi, durante i quali gli corrisponderà l’intera retribuzione”.
Pertanto, il dirigente pur non godendo dell’indennità di malattia INPS ha comunque diritto a percepire il 100% della retribuzione per un periodo di malattia pari a 12 mesi.
Anche per i lavoratori domestici l’INPS non eroga alcuna indennità. Per conoscere la disciplina della malattia per colf e badanti, quindi, è necessario verificare con attenzione quanto previsto dal CCNL di categoria.
In conclusione, la questione della diminuzione dello stipendio durante il periodo di malattia dipende strettamente dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) applicato al rapporto di lavoro.
Mentre la legge prevede un’indennità da parte dell’INPS con determinati criteri, molti CCNL offrono ulteriori garanzie ai lavoratori, come il pagamento al 100% per i primi tre giorni di malattia e integrazioni specifiche per i giorni successivi.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’indennità di malattia erogata dall’INPS non si estende a tutte le categorie di lavoratori come, ad esempio, i dirigenti e i lavoratori domestici.
In questi casi è cruciale la consultazione attenta del CCNL di categoria per comprendere le disposizioni relative alla malattia.
In un contesto in cui la sicurezza economica è essenziale risulta fondamentale per i lavoratori essere consapevoli delle disposizioni del proprio CCNL per comprendere appieno come la malattia possa influire sul proprio stipendio, garantendo così una maggiore chiarezza e sicurezza nell’affrontare situazioni di salute difficili.
Nota bene
Il presente articolo ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale sulle ultime novità normative e giurisprudenziali relative ai temi trattatati dallo Studio Legale.
Di conseguenza, non costituisce un parere legale né può in alcun modo considerarsi come sostitutiva di una consulenza.
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