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Punti Salienti
Una recente ordinanza della Cassazione ha confermato la possibilità di utilizzare le riprese degli impianti di videosorveglianza installati per motivi di sicurezza ai fini di una contestazione disciplinare. Vediamo però nel dettaglio il caso affrontato e le conseguenze dell’ordinanza.
Un educatore professionale aveva impugnato giudizialmente la sanzione della sospensione dal servizio e dalla retribuzione per dieci giorni. Tale sanzione veniva comminata dalla Fondazione datrice di lavoro per aver, nel corso della festa di fine anno, afferrato uno studente per la maglietta e per, lasciando poi la presa, averne procurato la caduta all’indietro per terra. Condotta aggravata dall’essersi poi rivolto alla madre dell’alunno con toni accesi e poco professionali.
La Corte d’Appello aveva rigettato la domanda del lavoratore, ritenendo legittima la condotta della parte datoriale venuta a conoscenza dell’accaduto grazie alle videoriprese delle telecamere di sicurezza. Videoriprese utilizzate, secondo la Corte, nel rispetto dell’art. 4 legge n. 300/1970 (Statuto dei lavoratori).
Con l’ordinanza n. 8375 del 23.03.2023, la Cassazione conferma la legittimità dell’utilizzo delle riprese del sistema di videosorveglianza, ai fini della contestazione di un illecito, a condizione che le stesse siano valutate nell’ambito di un più ampio quadro probatorio. Ne abbiamo parlato anche nel precedente articolo Telecamere sul lavoro senza accordo sindacale. Reato?
Secondo i Giudici di legittimità, tali riprese, se pure destinate ad altre finalità, quali la tutela della sicurezza, sono utilizzabili in quanto rispettose delle garanzie procedurali previste dall’art. 4, secondo comma, L. 300/1970.
L’ordinanza della Cassazione fa quindi chiarezza sulla possibilità per il datore di lavoro di utilizzo delle telecamere di sorveglianza installate per soli motivi di sicurezza ed orientate verso spazi accessibili anche a personale non dipendente.
In conclusione, si conferma l’importanza di una corretta istallazione delle telecamere per il datore di lavoro. Se utilizzate correttamente e nel rispetto delle garanzie procedurali, le riprese possono essere utilizzate anche ai fini di una contestazione disciplinare. Tuttavia, è fondamentale che il datore di lavoro prima di installare le telecamere chieda l’autorizzazione all’Ispettorato del lavoro o faccia precedere all’istallazione un accordo sindacale.
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Foto di Justus Menke su Unsplash
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